Editoriali

tagliente ospedale

La politica non c’e’ piu’

VASTO | E’ stato chiaro ed intellegibile Peppino Tagliente, alla conferenza stampa, sull’ospedale di Vasto (o meglio, alla conferenza stampa sull’incontro che il Comitato a difesa dell’ospedale ha avuto con il direttore generale Pasquale Flacco). E’ stato molto chiaro

nel richiamare la politica “tutta la politica e non solo il centrosinistra”, assente alla conferenza stampa e, più in generale, nella battaglia a difesa del presidio ospedaliero  del territorio e dello stesso territorio. Infatti, alla conferenza stampa (o meglio, all’incontro post incontro con Flacco) erano stati invitati tutti i candidati alle politiche. E si è, invece, presentata solo la Magnacca (“che non poteva farne a meno, anche perché è il sindaco di San Salvo”). Mancavano tutti gli altri candidati di destra, di sinistra e delle 5 Stelle. Secondo Tagliente, il motivo di questa assenza sta nella politica…che non c’è più. Ne parlerò con lui nel prossimo “Chi c’è, c’è” all’inizio della prossima settimana. Ne registriamo uno, da diversi anni, in piena campagna elettorale, anche per divertirci ad ipotizzare l’esito delle elezioni. Aspettando di sentire direttamente l’ex presidente del Consiglio regionale, voglio soffermarmi sul concetto di politica che non c’è più.

La politica che non c’è più è quella che annuncia un emodinamica , che in realtà non ci sarà. Ed è costretta a correre dietro alle smentite dell’ospedale di Termoli. La politica che non c’è più è quella che riempie di manifesti mura e bus con lo slogan “Completamento Fondovalle Sangro”, come se essere finanziati per fare un’opera pubblica (peraltro attesa da anni e sollecitata dalla maggiore industria del comprensorio) fosse un’azione commerciale. La politica che non c’è più è quella che accetta che siano “paracadutati” da Roma illustri sconosciuti e non ha neanche il coraggio né di lamentarsene. Anzi, continua a far finta di nulla come se fosse possibile eleggere uno del posto, pur in presenza di paracadutati messi in posizione eleggibile. La politica che non c’è più è quella che sa di dover partecipare ad un governassimo “per l’interesse nazionale, per fare come la Germania, perché lo chiederà il presidente”, ma mente sapendo di mentire per non perdere voti  (Berlinguer la proposta di compromesso storico la scrisse su Rinascita, la fece inghiottire al suo partito e poi la ripeté in tutte le piazze italiane). La politica che non c’è più è quella di un sindaco o presidente che lascerà l’incarico per andare a Roma, rimandando a votare migliaia e migliaia di persone che l’avevano eletto. La politica che non c’è più è quella che costruisce coalizioni che non reggono sul piano culturale prima che politico. La politica che non c’è più è quella che promette di portare le pensioni minime a 1000 euro, continuando a tollerare quelle da 30000 ed accettando che si tratti di diritti acquisiti dagli stessi giudici costituzionali che prendono e prenderebbero le stesse pensioni d’oro. La politica che non c’è più è quella che si accontenta dei click di facebook e non è capace di fare battaglie giuste, lasciando che i nostri ragazzi tornino ad emigrare come il loro bisnonni.

Che la politica che non sia più non lo dice solo Tagliente e né lo scrivo solo io. Che la politica non ci sia più lo vedono anche e soprattutto tanti nostri concittadini, che tuttavia di politica non si sono mai occupati. Eppure riescono a vedere a chiare lettere che la politica che non c’è più riesce a fare a pezzi gli ospedali ed a lasciare a pezzi le strade. In molti non andranno a votare il prossimo 4 di marzo. Quelli, che, invece, andranno voteranno in massa alle forze (che io chiamo) antisistemiche: 5 Stelle, Potere al popolo, Casapaund, Forconi, Partito comunista, ecc… Ed anche quelle (che io chiamo) border line, perché non sono né completamente fuori e né completamente dentro al sistema: Leu, Lega e Fratelli d’Italia. Sono convinto che tutte queste forze (antisistemiche di destra e di sinistra, border line di destra e di sinistra) avranno la stragrande maggioranza dei voti. Mentre le forze del sistema (Forza Italia e 4° gamba e Pd e suoi alleati) saranno in minoranza in Parlamento ed in netta minoranza nel Paese, anche se probabilmente saranno il fulcro della prossima maggioranza parlamentare. E tutto questo perché, come diceva stamattina Peppino Tagliente, la politica non c’è più.                                                                                        Ods

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