Una pagina di Diario… Dalla Classe III B Monteodorisio, 17 Marzo 2017
Ieri 16 marzo 2017, la nostra classe e i compagni della III A siamo partiti alle 8:30 da Monteodorisio per andare a visitare la città di San Vito. Arrivati verso le 9:00, siamo scesi dinanzi al vecchio Municipio,
dove ci attendeva la guida che ci ha accompagnati nel nostro giro.
Da lì ci ha condotti attraverso il borgo della città fino al Municipio attuale, che anticamente apparteneva a un principe dell' 800, dalla sala d’ingresso siamo usciti su di una terrazza da cui si poteva osservare un bellissimo panorama, quello della nostra costa adriatica. Passando al piano terra abbiamo visto la Sala Consigliare, dove in passato venivano messi gli animali. Uscendo dalla sala-riunioni, ci siamo ritrovati in un piccolo teatro all'aperto, al quale fa da sfondo una particolare scenografia naturale, poiché alle spalle del palco ci sono le colline della costa e il mare. Sempre all’interno di quel cortile, c’è l’accesso per i Sotterranei che la guida ci ha illustrato, spiegandoci che erano usati dai pescatori, come collegamento diretto tra il mare e l’interno della città, qui in estate vengono rappresentate delle mostre.
Usciti dal teatro,ci siamo diretti alla terrazza del belvedere, al centro della quale sorge anche la chiesa di San Francesco, detta pure “del Salvatore” per una famosa leggenda che la lega ai cittadini di S. Vito. Da lì, si osserva tutto intorno un panorama mozzafiato, poiché da un lato si possono vedere le nostre montagne, la Majella e il Gran Sasso, mentre ad oriente si distende il litorale abruzzese così detto “Costa dei trabocchi”. Qui la guida ci ha raccontato anche alcune storie della città, come quella dell’antica Fornace, che pure si riusciva a distinguere verso il mare.
Dopo una breve sosta per scattare foto e ammirare quello scenario bellissimo, abbiamo completato il giro del centro, passando attraverso i colorati vicoli del borgo e ripercorrendo le tracce delle antiche mura della città fino a tornare al punto di partenza, per risalire sul nostro autobus e dirigerci all'Eremo dannunziano. Arrivati su quello che D’Annunzio chiamava “il promontorio dei sogni”, abbiamo potuto osservare la casa immersa in un prato verde smeraldo, tra aranci ed ulivi, dove ci ha accolti un uomo, che ci ha intrattenuti raccontando alcuni particolari sulla vita di D’Annunzio e sulle tradizioni antiche dell' Abruzzo, mentre a piccoli gruppi salivamo a visitare la camera.
Prima di salire all’interno del casolare, nel quale il poeta ha soggiornato insieme alla sua amata Barbara per circa due mesi, la guida ci ha raccontato la famosa storia d’amore legata a questo sito e a S. Vito, ai quali luoghi D’Annunzio era legato sia per radici famigliari che per rapporti di amicizia.
La camera, sebbene piccola, contiene diversi oggetti e documenti originari, che parlano del poeta e trasmettono un’immagine rappresentativa sia del suo Tempo che della personalità del poeta: gli arredi ottocenteschi, alcuni oggetti personali di Barbara, le foto del poeta e alcune lettere che D’Annunzio le scriveva. Infine, abbiamo concluso con la visita ad un trabocco, sulla scogliera di San Vito, dove la guida ci ha raccontato le origini e l’evoluzione storica del trabocco, citandone una famosa descrizione dannunziana : “una macchina da pesca che somiglia a un gigantesco ragno”.